La psicologia del lavoro: benessere e soddisfazione

Psicologia del lavoro

La psicologia del lavoro è un settore della psicologia applicata che studia gli atteggiamenti dei lavoratori nei confronti dell’attività e l’organizzazione del lavoro stesso.
La psicologia del lavoro esiste ormai da più di un secolo, ed oggi  è una disciplina accademica ampliamente riconosciuta sia in ambito universitario che professionale.  È possibili individuare alcune fasi fondamentali nel suo sviluppo:

  • Gli studi sui tempi e i movimenti lavorativi e sull’elaborazione delle proposte di Scientific Management di F. W. Taylor;
  • gli studi sull’Effetto Hawthorne  di E. Mayo (giunto alla conclusione che l’attenzione mirata verso un gruppo di lavoro porta ad una maggiore produttività);
  •  e gli studi di Lewin sulla produttività dei gruppi.

Lo scopo ultimo di questa branca della psicologia è quello di migliorare l’efficacia delle prestazioni e la soddisfazione sul lavoro delle persone, studiando e in taluni casi intervenendo sui processi socio-psicologici e sul sistema di regole sociali che si sviluppano all’interno o all’esterno dell’ambiente di lavoro, altrimenti detto “sistema-lavoro”.

Come già anticipato la psicologia del lavoro studia i sentimenti e gli atteggiamenti dei lavoratori, mirando a massimizzare quelli “positivi” e ridurre al minimo quelli che invece arrecano danno prima di tutto al lavoratore e di conseguenza all’attività, all’azienda, al “sistema-lavoro” nel suo insieme. Un atteggiamento positivo verso il lavoro si ripercuote infatti nella miglior quantità e qualità della produzione e, a livello soggettivo, in una diminuzione dello stress da lavoro.
Gli atteggiamenti oggetto di particolare attenzione sono:

· Gratificazione, che può essere intrinseca e quindi connessa al contenuto del lavoro, o estrinseca come la retibuzione, il riconoscimento dei superiori, ecc…

· Dedizione all’organizzazione, che dipende dalla maggiore o minore accettazione degli scopi e dei valori dell’organizzazione con conseguente disponibilità a compiere sforzi a suo favore;

· Motivazione, misurata dall’impegno speso per ottenere una gratificazione intrinseca o estrinseca.

L’organizzazione del lavoro, invece, scaturisce da un’analisi scientifica dei tempi e dei movimenti, da una standardizzazione degli strumenti e delle attrezzature, da un’assegnazione di compiti e obiettivi e di responsabilità con lo scopo di accrescere e massimizzare  motivazione, gratificazione, dedizione e, nel complesso, produttività.

Le aziende moderne necessitano di risposte concrete e rapide per migliorare la loro organizzazione e il loro livello produttivo e, qualche volta, anche per migliorare le condizioni di lavoro per i loro dipendenti, ed è qui che l’intervento di un professionista può drasticamente sollevare le sorti di un’impresa. Gli psicologi professionisti(psicologi-psicoterapeuti.it) generalmente cercano soluzioni ed interventi per incrementare l’efficienza delle azioni sulla base di studi di casi o dell’esperienza. Essi possono operare come dipendenti di queste organizzazioni o dall’esterno, come consulenti o lavoratori autonomi.

Il lavoro dello psicologo, in generale, è di captare le eventuali problematiche vigenti all’interno dei luoghi lavorativi per poter trovare soluzioni, promuovendo, in tal senso, il benessere dei lavoratori e dell’azienda stando sempre più vicino e attento al patrimonio umano.

I campi d’applicazione della psicologia del lavoro sono soprattutto:

  1. Gestione del personale (il personale è concepito come una vera e propria risorsa da valorizzare all’interno dell’organizzazione). Le attività principali prevedono:
    1.     reclutamento, selezione e valutazione;
    2.     training, formazione e sviluppo del personale;
    3.     valutazione delle performance e sviluppo di carriera;
    4.     studio e messa a punto dei sistemi di ricompensa;
    5.     coaching, supevisione, outplacement.
  2. Intervento nei luoghi lavorativi per il miglioramento e la progettazione della struttura organizzativa.
  3. Interventi per aumentare motivazione e benessere.
  4. Interventi per migliorare e monitorare la sicurezza sul lavoro.
  5. Orientamento scolastico e professionale
  6. Studio e costruzione di strumenti di valutazione (test, questionari…).

Chi non è soddisfatto della propria attività opera spesso in ambienti psicologicamente (e non solo) malsani, demotivanti e stressanti, con una scarsa considerazione dell’elemento essenziale che è la persona, mentre la soddisfazione sul lavoro è una componente essenziale dell’equilibrio e, in generale, del benessere personale. Gestire il Capitale Umano all’interno del “sistema-lavoro” in modo efficace significa creare un sistema volto a stimolare nelle persone la consapevolezza e l’espressione del proprio potenziale: lo psicologo del lavoro è dunque una figura di primaria importanza nel mondo lavorativo e delle organizzazioni.

Per saperne di più visita il sito psicologi-psicoterapeuti.it

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Articolo di Daniela Caruso

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