Secondo studi specifici, circa il 2/3% della popolazione mondiale è colpita dalla balbuzie. Per dati statistici inoltre, si è anche visto che i maschi rispetto alle femmine sono più propensi alla balbuzie sia in età infantile sia adulta. Questo disturbo non è classificato come malattia e le cause non sono state determinate con esattezza. Il problema appare essere strettamente collegato all’ansia, in situazioni di serenità la comunicazione diventa più fluente, contrariamente in situazioni che creano ansia, che aumenta rendendo la balbuzie sempre più accentuata.
Ovviamente capita anche di balbettare quando il soggetto è tranquillo, ma molto di meno di quando è in ansia. Avvenimenti importanti della vita come un’interrogazione o una tesi di laurea aumentano in modo incontrollabile la balbuzie rendendo cosi impossibile un discorso lineare e comprensibile. Al pensiero di ciò l’ansia aumenta ancora di più. Un’altra possibilità è la predisposizione genetica, si è notato, che bambini che hanno in famiglia già altri soggetti affetti da questo disturbo, hanno più probabilità di altri di divenire balbuzienti, altri fattori fisici possono esser la conseguenza di deficit acustico oppure aver subito danni alla struttura dopo incidenti o ictus.
La manifestazione di questo problema appare con alterazioni del ritmo della parola nello scambio di comunicazione con un’altra persona, ostacolando le relazioni interpersonali ed aumentando le difficoltà psicologiche già esistenti causando così gravi disagi sociali. E’ necessario intervenire perché la balbuzie è oggigiorno risolvibile con l’aiuto di terapie basate su esercizi che ripristinano la capacità del paziente di comunicare, portandolo a ricreare il suo ambiente in modo positivo ed estroverso, senza la spiacevole situazione che lo costringa continuamente a trovare espedienti per dire una parola. Tali esercizi sono fatti in sede e anche a casa propria fino a riacquisire l’uso fluente della parola migliore correggendo anche la sua comunicazione nel complesso ormai compromessa da tale disturbo.
Marinalogica