La saldatura industriale delle lamiere

saldatura

Eseguire la saldatura di un metallo sottile come la lamiera è un’operazione molto complessa, che solo le aziende più esperte e dotate di macchinari di alto livello e operatori specializzati possono realizzare alla perfezione. Quando si esegue una saldatura di una lamiera, l’obiettivo principale è evitare la deformazione del materiale, la bruciatura e la riduzione della resistenza meccanica originaria della lamiera, al fine di garantire un prodotto di qualità e sufficientemente resistente all’applicazione per cui è assegnato. La saldatura della lamiera è per molti fabbricanti una sfida incessante fra produttività, investimento dei macchinari e delle attrezzature e difetti derivanti da corrosione, deformazione, estetica; infatti, basta un lieve errore per rendere vano ogni investimento per singolo prodotto.

Le lamiere sono dei lavorati molto delicati e possono essere messi in commercio solo se privi di difetti e se lo spessore è costante e non presenta avvallamenti o increspature. La saldatura è uno dei processi finali di assemblaggio delle lamiere e va realizzata con la massima professionalità al fine di evitare qualsiasi difetto di tipo estetico e funzionale.

Quali sono le migliori tecniche di saldatura industriale?

Per eseguire una saldatura efficace i processi industriali considerano parametri quali:

  • la tipologia del metallo;
  • lo spessore della lamiera;
  • il posizionamento e il trasporto della lamiera;
  • la finitura richiesta in saldatura;
  • la tolleranza dimensionale dopo la saldatura.

I metalli da saldare sono, in genere, acciaio, alluminio e ghisa. In base al tipo di metallo, si sceglierà il macchinario e la tecnica di saldatura più adatti. Tra i diversi tipi di acciaio, quello più facilmente saldabile è l’acciaio al carbonio, detto anche acciaio ferroso.

Lo spessore che si vuole conferire alla lamiera fornisce l’informazione per scegliere il processo più adeguato. Lo spessore può essere:

  • sottile (fino a 4-5 mm): in tal caso è possibile fare una saldatura con la diffusa tecnica TIG (Tungsten Inert Gas), ma, se lo spessore è superiore a 1 mm, si può utilizzare il processo MIG (Metal-arc Inert Gas) abbassando l’apporto termico del processo;
  • medio (5-15 mm): è quasi sempre consigliato utilizzare la tecnica MIG;
  • grande (sopra i 15 mm): è sempre consigliato il processo MIG salvo specifiche eccezioni.

I processi di saldatura TIG e MIG

La saldatura MIG è l’acronimo di Metal-arc Inert Gas, che significa saldatura del metallo ad arco a gas inerte. E’ un processo di saldatura risalente agli anni ’50 che ha consentito negli anni la riduzione dei costi nei prodotti di elettronica. Il procedimento MIG è a filo continuo e si serve di un gas di copertura che fluisce dalla torcia e che protegge il bagno di saldatura. La continuità della lavorazione garantisce un’elevata produttività e una riduzione delle scorie sulla superficie saldata. Ciò permette di ridurre i costi di saldatura e dei prodotti saldati.

La saldatura TIG è una saldatura ad arco con elettrodo infusibile di tungsteno a gas inerte. La saldatura TIG è il metodo più diffuso di saldatura poiché garantisce l’esecuzione di giunti di altissima qualità, ma, per essere eseguita, necessita di operatori altamente specializzati. Il procedimento alla base della saldatura TIG è dettato dal lavoro dell’elettrodo di tungsteno infusibile inserito nella torcia, attorno a cui si espande il gas di protezione del bagno di saldatura. La torcia viene manovrata dall’operatore sul giunto da saldare, in modo da spostare il bagno di fusione sulla superficie di lavoro.

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