I nostri medici, spesso, sono i confessori di qualunque problemino noi abbiamo, anche il più leggero ma, purtroppo, non sempre son capaci di fare una diagnosi precisa ne tantomeno dare una cura che sia effettivamente la più utile per l’organismo del paziente e la migliore.
Ci siamo ammalati di influenza, raffreddore, tonsilliti, infezioni intestinali, malattie così diverse tra loro ma troppo spesso curate con lo stesso metodo. Ma come è possibile? Vi chiederete.
Bene, la cura universale, o presunta tale, per tutte le malattie è l’ ANTIBIOTICO.
Molti medici prescrivono con una tal leggerezza gli antibiotici che sembra consiglino di bere un bel bicchierone d’acqua. Ma io mi chiedo: “non sono forse istruiti abbastanza da sapere quale deve essere
l’ uso di questi medicinali e i problemi derivanti da un uso improprio?”
In realtà il problema è che l’antibiotico troppo spesso risulta “ l’arma” più veloce e drastica per qualsiasi problemino e ciò permette al dottore di ricevere l’ apprezzamento del paziente per l’effetto della cura; peccato però che il paziente non sappia i danni che a lungo andare può provocare l’uso degli antibiotici.
Punto di partenza del nostro discorso è questa domanda: “per uccidere una mosca, invece di usare un comune picchietto, prendereste una carabina?”
In realtà è questo che si fa con gli antibiotici. Si usa una arma potentissima per una piccola mosca eliminabile anche aprendo semplicemente la finestra.
La somministrazione sconsiderata degli antibiotici porta ad una serie di problemi che al momento possono non manifestarsi ma, quanto meno ce lo aspettiamo, ecco saltar fuori allergie a farmaci; calo delle proprie difese immunitarie con successiva comparsa di herpes, candida etc; resistenza dei batteri ai farmaci.
Questi effetti vengono analizzati in maniera superficiale da tutti usando come scusante che si usano gli antibiotici poche volte all’anno ed il problema è proprio in queste poche volte: se l’antibiotico non risulta necessario, invece di agire sul batterio o virus per cui è stato creato, andrà ad agire sulla nostra flora batterica, necessaria invece al nostro organismo per digerire alcune sostanze e per mantenere in ordine il nostro intestino, eliminandola a volte anche completamente portando alla proliferazione di flora batterica nociva per noi come la candida o l’ e. coli.
Purtroppo ci si accorge di aver fatto un uso errato degli antibiotici solo quando si verificheranno queste conseguenze più estreme e quando ne capiremo le cause di queste ultime.
Purtroppo c’è da ammettere che non tutti i medici sono coscienziosi e rispettosi del loro codice deontologico secondo il quale devono essere onesti con i pazienti, prescrivere medicinali solo quando strettamente necessario, senza pensare ad interessi propri, ad accordi con gli informatori scientifici o con le aziende farmaceutiche. Rendiamoci conto come per curare un raffreddore, non sia necessario l’antibiotico, anche perché non è detto che abbia una origine batterica ma potrebbe semplicemente essere dovuto ad un colpo d’aria, per cui il consiglio in assoluto più efficace è lasciare che si attenui da solo, stando a riposo nei casi peggiori ed evitando colpi di freddo e cose simili.
Quando si ha l’influenza il vecchio rimedio era di stare a letto per tutto il tempo della malattia per aiutare l’organismo a riprendersi.
Se noi diamo tempo al nostro organismo, la possibilità e le condizioni necessarie, esso è capace di combattere da solo contro qualsiasi agente esterno (tranne naturalmente nei casi più gravi).
In questo mondo aiuteremo la formazione di nuovi anticorpi, non appesantiremo il fegato e la milza con medicinali inutili e avremo una possibilità in meno di ammalarci di nuovo.
Articolo redatto da Giuliano Centonza