La storia del Gianduiotto, emblema di Torino

gianduiotto

Nei primi anni dell’800, l’impero napoleonico conosceva il massimo del proprio splendore. In quel periodo, il Nord Italia era assoggettato alla potenza dell’armata francese, la quale era entrata in conflitto con la Corona Britannica. Napoleone ordinò così l’embargo dei prodotti provenienti dalle colonie inglesi dell’Africa e del Sud America. Tra i tantissimi prodotti esportati dalle colonie inglesi vi era anche il cacao, ingrediente alla base della produzione del cioccolato. Il prezzo del cacao arrivò alle stelle, diventando proibitivo per i pasticceri italiani che lo utilizzavano in grandi quantità.

La nocciola delle Langhe

A Torino, la soluzione fu quella di sostituire il cacao d’esportazione con la nocciola tonda gentile delle Langhe, zona del Basso Piemonte che include le province di Cuneo, Asti ed Alessandria. La ricetta fu alla base della nascita di una nuova tipologia di impasto e, nel 1806, nacque la gianduia, così chiamata in onore dell’omonima maschera, simbolo della città di Torino. nel 1813 l’embargo cadde, ma la cittadinanza aveva ormai imparato ad apprezzare la nuova ricetta più di quella più tipica e conosciuta, così il gianduia divenne parte integrante dell’identità torinese.

La nascita del Gianduiotto

Michele Prochet, chocolatier presso l’azienda dolciaria torinese Caffarel, perfezionò la ricetta del gianduia modificando le modalità di preparazione attraverso la tostatura delle nocciole prima di realizzare l’impasto. La nuova versione nacque nel 1852 e gettò le basi per la realizzazione del primo Gianduiotto. Il cioccolatino a forma di barca esordì durante i festeggiamenti del Carnevale del 1865 e l’azienda utilizzò la trovata pubblicitaria di far distribuire il dessert direttamente a Gianduja, mentre il dolce fu chiamato, inevitabilmente, gianduiotto, il cui marchio fu immediatamente depositato.

Oggi è il gianduiotto è uno dei dolci tipici della tradizione italiana, riconosciuto da tutti e in testa alla classifica delle ordinazioni di dolci a domicilio. Il suo successo fu immediato e, a partire dal suo esordio sulle scene torinesi, ha ricevuto ampi consensi da tutta la popolazione prima di raggiungere una fama nazionale, prima, e internazionale, poi.

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