Isole Fotovoltaiche, le centrali nucleari del futuro

fotovoltaicoRidurre l’impatto ambientale dovuto all’opera dell’uomo. E’ questo uno degli obbiettivi, forse il maggiore, che si prefigge l’energia verde: disporre di energia la cui produzione non danneggi il pianeta. Tuttavia essendo anche il fotovoltaico il prodotto dell’azione umana, questo ha in sé una certa dose di impatto ambientale. Dipendendo dal tipo di impianto fotovoltaico l’impatto ambientale dello stesso sarà minimizzato o massimizzato.
Per esempio, in un impianto integrato posizionato nel tetto di una casa l’impatto ambientale dovuto all’impianto in sé e per sé sarà minimo, potremmo quasi dire pressoché nullo poiché il tetto sul quale l’impianto viene montato già esisteva di suo e quindi già modificava l’ambiente. Diverso é il caso di un campo fotovoltaico, necessario se vogliamo produrre energia sufficiente per alimentare la nostra tecnologia, ma che inevitabilmente finisce con il lastricare superficie terrestre con pannelli fotovoltaici.
Negli ultimi anni la comunità tecnico-scientifica si interrogata sul modo migliore per ridurre l’impatto ambientale delle medio-grandi installazioni fotovoltaiche, cercando in risposta di attenuarlo al minimo. Tra le varie soluzioni ipotizzate, la più interessante ha ad oggetto i pannelli solari galleggianti, ovvero strutture in grado di essere poste in fiumi, laghi, canali o addirittura mare aperto.

In particolare uno studio di architettura, vincitore per questa realizzazione del Green Dot Award, ha progettato una isola artificiale in grado di muoversi sulla superficie dell’acqua dove viene collocata per consentire attività di pesca o altre attività che si svolgono in acqua, e collegata alla terraferma solamente dal cavo per il trasferimento dell’energia prodotta. Tale isola fotovoltaica é dotata di sistemi di inseguimento solare per massimizzare l’efficienza in relazione alla posizione del sole.

L’isola fotovoltaica sembra una risposta possibile, dunque, all’esigenza di non lastricare suolo con pannelli fotovoltaici, giungendo peraltro in questo modo a sfruttare la superficie ricoperta da acque, che ricordiamo essere il 71% della crosta terrestre.
E’ a tal fine che il Swiss Center for Electronics and Microtechnology CSEM in collaborazione con gli Emirati Arabi Uniti hanno avviato la costruzione di una isola fotovoltaica, quale progetto pilota, nel lago di Neuchatel, in Svizzera. Le installazioni svizzere avranno un diametro di circa 25 metri e saranno composte da un centianio di pannelli solari in grado di produrre 37.000 kwh annui di energia. I pannelli fotovoltaici saranno posati su di una struttura galleggiante che sfrutterà una piccola parte dell’energia che produce per seguire la posizione del sole, essendo peraltro dotata anche di motori di propulsione, sempre alimentati in modo autonomo.

L’isola fotovoltaica di Neuchatel sarà un banco di prova per successive installazioni che potranno avrere il diametro anche di 3 km, da posizionarsi in mare aperto o nei grandi laghi, e che saranno in grado di produrre più energia della centrale nucleare svizzera.

Articolo scritto da PV Compare

Lascia un commento