Le piante grasse hanno dei tessuti che permettono loro di adattarsi ad un clima arido e povero di acqua. Si tratta poi del clima che rispecchia il loro habitat originario, in quanto esse provengono dalle zone pre-desertiche. La pianta grassa immagazzina i liquidi necessari alla sopravvivenza, nelle foglie spesse e nelle radici.
Come si curano le piante grasse
Le piante grasse sono le preferite da parte di coloro che amano il verde ma non hanno uno spiccato “pollice verde”. Questo è possibile perché le piante grasse non richiedono una cura e una manutenzioni particolari. Le piante grasse vengono coltivate prevalentemente in vaso. La terracotta sarebbe ottimale, in quanto è altamente traspirante. Va bene anche la comune plastica, l’importante comunque è che il vaso non sia nero o di colore scuro, in quanto tenderebbe a surriscaldarsi troppo esposto al sole. Nel vaso, non deve formarsi umidità, per questo motivo, in genere esso è più piccolo, rispetto alle dimensioni della pianta che poi cresce molto lentamente. Il rinvaso si può fare dopo circa 3 o 4 anni. Per un’ampia varietà di scelta di piante grasse, rivolgiti ad un fiorista on line.
Annaffiare la pianta grassa
La pianta grassa va annaffiata solo quando il terriccio risulta asciutto. Per verificarlo, si può inserire uno stecchino e farlo arrivare fino in fondo al terriccio, estraendolo, se rimane pulito allora l’ambiente è secco altrimenti la pianta non va ancora annaffiata. Con una pianta grassa, meglio meno acqua che troppa. Nei mesi invernali, le annaffiature vanno ulteriormente diradate. Le piante però devono essere sempre posizionate in piena luce e protette dal freddo, con un panno di tessuto non tessuto o avvolgendole in carta di giornale. In primavera, l’annaffiatura va ripresa ma con moderazione, sempre meglio farlo al mattino.